Le stesse identiche cose.

Quando ti ritrovi a camminare per strada da solo non pensi ad altro che a te stesso.

Mani in tasca e sguardo fisso a terra a guardare i tuoi passi muoversi regolari sul cemento quasi a scandire il tempo di quella camminata.
Poi una goccia ti cade in testa e scivola lungo la fronte, poi ancora una e un’altra ancora… alzi lo sguardo, è sera, e vedi il cielo piovere nella tua città.

Le luci dei lampioni illuminano le strade ma col passare degli anni hai imparato che non servono solo a questo. Da quelle loro luci, se le guardi bene, riesci a vedere la pioggia quando scende, riesci quasi a contare quelle gocce, una ad una.

E poi continui a camminare, insieme alla pioggia, tu e lei. Lei che adesso ti ha insegnato a guardare in alto, a tenere lo sguardo in su e tu non riesci a farne a meno perché stai cercando la tua casa.

Ti guardi attorno e vedi le luci delle finestre illuminate, dentro quelle case ci sono uomini che non hanno la fortuna di sentire il freddo di quella pioggia, non possono vedere te ma tu riesci a vedere loro.

Dentro ognuno di loro poteva trovare una parte che gli apparteneva, un pezzo della loro vita raccontava esattamente le stesse cose che aveva vissuto lui nella sua, gli stessi pensieri che hanno accompagnato la mente durante tutti i giorni della sua vita, i suoi sogni, le sue paure, i suoi dubbi, le sue certezze.

Le stesse identiche cose.

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